Il progetto Time Machine è nato nel 2016 con una consultazione pubblica avviata dall'Unione Europea per raccogliere idee, nel tempo sono state coinvolte le principali organizzazioni accademiche e di ricerca europee, le istituzioni per i beni culturali e le imprese private:
"Il progetto si basa su un modello operativo 'in franchising' che raggruppa studiosi, organizzazioni per i beni culturali, enti governativi e grandi gruppi di volontari attorno a progetti integrati specifici incentrati sulle città", spiega il sito ufficiale del progetto: le macchine del tempo locali sono in fase di sviluppo a Venezia, Amsterdam, Parigi, Gerusalemme, Budapest, Ratisbona, Norimberga, Dresda, Anversa, Gand, Bruges, Napoli, Utrecht, Limburgo e altre".
Questo progetto è molto ambizioso ed è finanziato dalla Commissione europea con la volontà di trasformare il patrimonio storico culturale in una risorsa vivente, questo sarà possibile grazie all'aiuto degli archivi di musei e biblioteche storiche che metteranno a disposizione i propri documenti e libri in digitale che saranno elaborati tramite l'intelligenza artificiale e l'estrazione dei big data; la prospettiva di questo progetto è quella di creare ricostruzioni digitali 4D, che permetterà di visitare i luoghi potendo anche intervenire sulla componente temporale, di ogni luogo storico abbinando dati di ogni tipo con la possibilità di usufruire di tutto questo non solo via pc ma anche con lo smartphone e con la realtà aumentata.